(Cully, Vaud, 1878 - Pully, Losanna, 1947) scrittore svizzero di lingua francese. Figlio di un modesto commerciante, si laureò in lettere classiche a Losanna e nel 1902 si trasferì a Parigi, dove rimase fino al 1914. Sostanzialmente isolato, esordì con i versi d’ispirazione simbolista del Piccolo villaggio (Petit village, 1903) e con il romanzo realista Aline (1904). Rientrato in Svizzera all’inizio della guerra, insieme con altri fondò i «Cahiers Vaudois», pubblicandovi le pagine inquietanti e programmatiche di Ragione d’essere (Raison d’être, 1914); in questa seconda fase, attraverso i romanzi La guarigione delle malattie (La guérison des maladies, 1917) e Presenza della morte (Présence de la mort, 1923), l’originario realismo si accese di toni espressionistici, mentre la descrizione della vita vaudoise, delle sue tragedie e dei suoi silenzi, conobbe le suggestioni dell’immaginazione visionaria. A questo periodo risale anche l’amicizia con I. Stravinskij e la composizione del libretto Storia del soldato (Histoire du soldat, 1918). Un equilibrio pienamente raggiunto tra inquietudine esistenziale e sperimentazione linguistica caratterizza infine le opere della maturità: La bellezza sulla terra (La beauté sur la terre, 1927), Derborence (1934), Se il sole non tornasse (Si le soleil ne revenait pas, 1937); in questi romanzi, la vita dei montanari e dei valligiani del Vaud è ormai soggetto poeticamente attivo, interpretato nei suoi complessi spessori. R. fu rivendicato da H. Poulaille come scrittore populista, da J. Maritain come autore intimamente religioso; fu elogiato da A. Gide; la critica recente ha illuminato soprattutto la sua tormentata ricerca stilistica. Di notevole valore documentario è il Diario 1896-1942 (Journal 1896-1942, 1945).